Vincitori del premio Tacchini
I vincitori del Premio Tacchini 2009
Silvia Ameglio, Universita' di Trieste
L'autrice usa un insieme di cluster di galassie, simulati con un codice che include la termodinamica del mezzo intracluster e l'input di energia proveniente dalle singole galassie, per generare mappe sintetiche di dati tSZ e X. Sulle mappe sintetiche sono testati vari metodi di analisi, allo scopo di quantificare l'errore casuale e sistematico con cui si recuperano i parametri fisici (ad esempio, la massa dei cluster) necessari per una cosmologia di precisione.
Il lavoro e' complesso e ben strutturato con una eccellente discussione critica dei risultati. La Commissione ha apprezzato in particolare la coerenza e organicita' del lavoro ai fini della preparazione degli strumenti necessari per l'analisi dei risultati delle prossime missioni spaziali dedicate a questa linea di ricerca.
"Interpretation of Spectropolarimetric Observations
Performed at the Solar Limb"
Luca Belluzzi, Universita' di Firenze
L'autore applica la teoria piu' avanzata attualmente disponibile sul trasporto di righe polarizzate alla analisi di spettri misurati su regioni del solar limb. Vengono individuate alcune correlazioni generali tra le righe presenti nello spettro polarizzato e le righe stesse vengono divise in classi la cui base fisica e' suggerita dalla teoria. Vengono inoltre analizzate in dettaglio alcune righe specifiche, ottenendo misure del campo magnetico in regioni difficilmente accessibili dello spazio dei parametri.
L'autore mostra una vasta e approfondita conoscenza delle tecniche di analisi spettroscopica che usa con grande efficacia e precisione. La Commissione ha valutato assai positivamente la padronanza dell' argomento e la chiarezza di esposizione in un campo di particolare difficolta' tecnica.
"Analysis of the rotational behaviour and
evolutionary scenarios of Accreting Millisecond Pulsars"
Alessandro Papitto, Universita' di Roma Tor Vergata
L'autore studia (anche con algoritmi sviluppati ad hoc) l'evoluzione dei periodi rotazionali delle Accreting Milli Second Pulsars, collegandola tramite la luminosita' al tasso di accrescimento e quindi alla coppia di forze. Si studiano anche l'evoluzione del periodo orbitale (da cui si deduce che lo scambio di massa non e' conservativo) e il raggio interno del disco di accrescimento (tramite la forma della riga del ferro allargata per effetti relativistici).
La Commissione ha valutato assai positivamente la coerenza e l'organicita' del lavoro sviluppato attraverso una serie di pubblicazioni singole e tuttavia ben collegate tra loro. E' stato particolarmente apprezzato lo sforzo di affrontare un unico problema (la dinamica dello scambio di massa) usando diagnostici anche assai diversi.