Guerra, Astronomia e Olimpiadi
Dopo un anno e mezzo, quando eravamo rimasti increduli di fronte all’aggressione sconsiderata alla Ucraina, torniamo a chiederci “Ma che c'entra la Guerra con l'Astronomia?” Sarà un caso, ma anche in questi giorni, la squadra italiana è in partenza per la Cina a “difendere i nostri colori” nelle Olimpiadi Internazionali di Astronomia.
“Difendere i colori” frase che, come già notavo un anno e mezzo fa, può essere bellissima perché trasferisce ai nostri ragazzi di Liceo -la squadra italiana alle Olimpiadi di Astronomia- l’impegno a migliorare il nostro Paese, ma che può risultare addirittura ipocrita se pensiamo alle conseguenze devastanti della guerra Israele-Hamas.
Vediamo ogni giorno gli effetti di atti sconvolgenti che si susseguono senza interruzione e noi stiamo a parlare di Astronomia e di Educazione?
In effetti è proprio questo il punto. Noi che amiamo le Scienze del cielo, abbiamo il dovere di intervenire con le armi specifiche della Scienza: la razionalità e l’ottimismo.
Possiamo evitare di renderci ridicoli suggerendo soluzioni a un conflitto che va avanti da 70 anni. Quello che possiamo fare, però, è testimoniare che gli argomenti più complessi si possono smontare pezzo a pezzo e rimettere assieme con logica e esperienza. La speranza di riuscire è indispensabile per iniziare il lavoro. I nostri ragazzi che partono per le Olimpiadi di Astronomia, poi, ci ricordano il dovere che abbiamo verso di loro.
Atrocità da una parte, dovere, razionalità e ottimismo dall’altra.
Questo abbiamo di fronte a 20 giorni da una aggressione terroristica sconsiderata.
Difendete i nostri colori, ragazzi della squadra italiana. In bocca al lupo.
Prof. Roberto Buonanno, Presidente SAIt